Se non è vergogna, sicuramente è faccia tosta
di Luigi Mangia –
Il collegio dei questori della Camera dei deputati, dei partiti eletti da Fratelli d’Italia, Lega e Cinque Stelle, hanno deliberato, il 24 novembre, la somma di 5200 euro per i nuovi eletti per l’acquisto di tablet, computer, schermo e smartphone, per favorire ed agevolare lo svolgimento del loro lavoro di Parlamentari. È questo un provvedimento che genera: rabbia, sconforto, disagio morale. È un vero abuso e mancanza di rispetto verso il Paese, che se non è vergogna, sicuramente è faccia tosta, di una classe dirigente che non perde mai il vizio del privilegio, anche quando il Paese da amministrare ha il terzo debito pubblico al mondo.
Al Ministro del rapporto con il Parlamento Cipriani, Raffaele Fitto e al sottosegretario Alfredo Mantovano di Fratelli d’Italia, mi permetto di chiedere se i nuovi eletti hanno le competenze necessarie per usare correttamente le tecnologie digitali o se, invece, per loro bisogna programmare corsi di formazione da preparare all’inizio dei lavori della nuova legislatura. L’inizio della diciannovesima legislatura non è stato la più felice per gli interventi e per le prime proposte. Sarebbe sufficiente ricordare “lo stravagante bonus, matrimonio in chiesa della Lega”, come il provvedimento sui rave party del Ministro Matteo Piantedosi e, per non tacere degli interventi del Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, il quale propone un modello di scuola del Medioevo che l’Italia ha da tempo superato. Gli eletti della diciannovesima legislatura non sono solo impreparati digitali, da essere sprovvisti di computer, tablet e smartphone, da essere perciò forniti di nuovi strumenti dai contributi dei cittadini, sono anche poco preparati al compito che ci si aspetta da loro se teniamo conto dei provvedimenti e dalle dichiarazioni, le più inopportune che abbiamo potuto sentire. La fiducia e la credibilità sono i segni della carta di identità della classe politica che però non sono presenti in quella appena eletta. Purtroppo, la storia continua, tanto paga sempre il popolo. Solo per non perdere la memoria, ricordo che ai Parlamentari della diciottesima legislatura, venne dato un contributo di 2500 euro per l’acquisto degli strumenti digitali, quelli di questa costano molto di più, forse perché sono più aggiornati.
Luigi Mangia.
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