di Marcello Buttazzo –

Nella notte di Capodanno, a Roma, due giovani sono stati vilmente insultati, aggrediti, pestati, da un gruppo di almeno 10 persone. L’unica “colpa” del 26enne Stefano di origine peruviana (residente nella capitale) e di Matteo era quella di tenersi per mano e di passeggiare per le vie della città. Un’aggressione omofoba meschina e brutale, tanto che uno dei due giovani ha riportato la frattura del setto nasale, un trauma cranico, ferite sul corpo e sul volto, una prognosi di 25 giorni. Ciò che rattrista particolarmente, in questa desolante vicenda, è la giovanissima età degli aggressori: il branco era composto da ragazzi intorno ai 18 anni. Ciò che indigna, in questa brutta storia, è il silenzio della politica, la sua precipua indolenza, l’incapacità di discutere e di approvare una giusta e necessaria legge contro l’omotransfobia. I crimini d’odio vanno sanzionati, vanno puniti doverosamente. La violenza omolesbobitransfobica esiste nel nostro Belpaese, è un dato di fatto, ma c’è chi fa finta di niente. I diritti civili delle persone vanno tutelati con rigore, con cura, senza ritrosie di sorta. Tutte le cittadine e tutti i cittadini devono essere liberi di volersi bene, di amarsi alla luce del sole. Non possiamo più tollerare la pseudocultura di chi ha inventato il grande spauracchio del gender per impedire magari che nelle scuole italiane si insegni opportunamente l’educazione sentimentale, il contegnoso rispetto verso ogni uomo, verso ogni donna, verso tutte le appartenenze di genere.

Marcello Buttazzo