di Antonio Stanca –

Lo scorso Novembre è stato riproposto da GEDI e allegato a “la Repubblica” il romanzo Il diario segreto del cuore, settimo della famosa serie “Casa di ringhiera” dello scrittore Francesco Recami.
Nato a Firenze nel 1956, Recami ha cominciato scrivendo testi divulgativi, libri per ragazzi, finché nel 2006 la casa editrice Sellerio non ha dato ampio spazio alle sue opere di narrativa. Ha pubblicato con sempre maggiore frequenza i suoi romanzi e racconti e ha fatto di Recami uno scrittore molto noto. Quelli che gli hanno procurato un successo che ancora dura sono stati i romanzi gialli ambientati a Milano e detti della “Casa di ringhiera”, un condominio immaginario dove si accede ai vari appartamenti tramite ballatoi esterni protetti da ringhiere e dove compare il personaggio di Amedeo Consonni, ex tappezziere e detective improvvisato. Sono nove i romanzi di questa serie. Recami ne ha scritto pure di altro genere, più volte è stato premiato o segnalato in concorsi letterari.

In Il diario segreto del cuore quello di Amedeo Consonni è un antefatto, la sua morte, avvenuta per mani ignote nel cortile del condominio, precederà le altre vicende che si articoleranno quasi tutte intorno alla famiglia Giorgi. Era composta da Donatella, Claudio e i loro figli, Margherita e Gianmarco. Occupava l’interno 15 di quella palazzina.

Claudio, da anni vittima dell’alcol, perderà il suo lavoro, si separerà da Donatella e dopo molte traversie finirà in una Casa famiglia. Anche Donatella non avrà più un lavoro e si applicherà nei modi più diversi per procurare quanto serve alla casa e ai figli, entrambi studenti di scuola media inferiore. Nel libro l’evidenza maggiore sarà data alla piccola Margherita che a soli dodici anni si troverà a vivere tante situazioni, alcune raccapriccianti, e sentirà il bisogno di parlarne, di confidarle se non ad un’amica, ad un familiare, almeno ad un diario. Sarà lei a scrivere “Il diario segreto del cuore”, dove sistematicamente riporterà quanto le succede a casa, a scuola e altrove. Lo terrà nascosto, nessuno deve sapere della sua vita, scriverà e le sembrerà di liberarsi da ogni peso. Succederà, però, che casualmente e per ben due volte la madre scopra il diario e s’incuriosisca tanto da pensare di leggerlo. Ne rimarrà sconvolta, quella che credeva “la sua bambina” le si rivelerà un’abile scrittrice, con facilità si mostrerà capace di riempire intere pagine e soprattutto le farà sapere quanto sia interessata al sesso, a come s’inizia, a come si fa. Da quella lettura Donatella saprà che le tre migliori amiche di Margherita erano Benedetta, Moniq e Sofia, le compagne di classe più “spinte”. Erano loro a dire di esperienze sessuali, vere o inventate, ad una Margherita che non ne aveva mai avute ma che voleva saperne e per questo leggeva di nascosto certi libri.

Aveva pure scritto di altre cose nel diario, delle lettere scambiate col padre lontano, della vita in classe, dei professori, dei compiti a casa, della sua tendenza a riportare da Internet, a copiare, del suo cruccio per non essere bella come quelle compagne e per venire spesso da loro derisa, maltrattata. La stessa sorte era toccata al fratello Gianmarco, intorno al quale compagni cattivi facevano circolare voci di denigrazione se non di vera e propria accusa. Pure di questo ha scritto Margherita e poi della vita nel condominio, di chi vi abita nei singoli appartamenti, delle curiosità, delle stranezze che insieme al fratello sono riusciti a scoprire riguardo a certe persone. Hanno saputo che ad uccidere Consonni erano stati due stranieri che non gli avevano perdonato di aver scoperto un loro deposito di stupefacenti. Margherita e Gianmarco in quella occasione avevano scritto una lettera anonima alla polizia ma non c’era stata alcuna conseguenza. E ancora ha scritto la ragazza nel diario del rito d’iniziazione al quale le amiche l’avevano costretta perché “inesperta” e di quanto l’avevano fatta soffrire. Infuriata è Donatella per quel che ha scoperto dei suoi figli, perché non lo sospettava minimamente e soprattutto perché non poteva immaginare che le compagne di Margherita fossero state così crudeli con lei. Penserà ad una vendetta, le sembrerà di riscattare così Margherita e la famiglia. Ordirà uno stratagemma, lo elaborerà su Internet senza farsi riconoscere, susciterà uno scandalo, farà sprofondare nella vergogna quelle ragazze e le loro famiglie. Se ne parlerà dappertutto, anche in televisione, diventerà un caso nazionale. Ci saranno gravi ripercussioni a scuola. Diventerà una questione giudiziaria. I rapporti tra quelle ragazze e Margherita, tra le famiglie, i vicini, si guasteranno al punto da far pensare ai Giorgi di cambiare, casa, quartiere, scuola, tutto.

Intanto era pure successo che Claudio, dopo un grave incidente, un pestaggio nel quale era incorso senza alcuna colpa, fosse rientrato a casa e che la famiglia si fosse ricomposta. Saranno, quindi, tutti ad andarsene da quel posto, a voler dimenticare quanto avevano sofferto.

Travagliata era stata la loro storia e in parte anche quella di altre persone del condominio. Dalla lettura del diario della piccola figlia Donatella aveva saputo tutto. Altra sorpresa era stata per lei, altre conoscenze si erano aggiunte tramite una voce che più vera non poteva essere perché di una bambina. Con quella lo scrittore stavolta ha identificato la sua poiché con semplicità, con chiarezza e soprattutto con verità ha voluto procedere in una storia di adolescenti e adulti in una vita di alti e bassi, in tutto quanto oggi è vita. Più delle altre volte vero ha voluto essere Recami!

Antonio Stanca